La Collina del Sole.

Quando siamo stati contattati dalla scuola dell’infanzia “La collina del sole” di Coassolo Torinese pensavamo di essere di fronte a uno dei tanti progetti che svolgiamo con i nostri cani negli asili, in cui cerchiamo attraverso il gioco e l’utilizzo di materiali didattici di insegnare ai più piccoli qual è il modo migliore di porsi verso un animale e come prendersene cura. Non potevamo essere più in torto! Andrea e Patrizia, con i rispettivi compagni Masha e Jerry, già al primo approccio con i bambini sono stati messi di fronte all’evidenza: i bambini di Coassolo non assomigliavano per niente a quelli di Torino. Per chi non lo sapesse infatti Coassolo non è un paese di periferia come i tanti in cui lavoriamo e in cui ovviamente già riscontriamo reazioni diverse nei ragazzi. Coassolo è un paesino di neanche 1000 abitanti incastrato nella pace e nel verde delle Valli di Lanzo, dove la maggior parte delle famiglie vive ancora nelle cascine che attraverso i campi e il bestiame danno ancora loro da vivere.

Ora facciamo un passo indietro, in modo che chi non abbia mai preso parte ad un’attività assistita con gli animali possa provare quantomeno a farsi un’idea di ciò di cui stiamo parlando. Provate ad immaginarvi una classe con 15/20 bambini tra i 2 e 5 anni trepidanti e ansiosi di partecipare ad una nuova attività, con gli schiamazzi che si sprecano e le maestre che faticano a contenere gli alunni, ad un tratto si apre la porta ed entrano queste due meraviglie scodinzolanti, piene di pelo e che spruzzano vita da ogni poro. Quello è uno dei momenti in cui avviene la magia, gli occhi dei bambini si illuminano, si sentono sussulti di ammirazione, insomma l’entusiasmo è quasi palpabile. Così palpabile da essere in grado di tenere poi a freno questi bambini, che nella quasi totalità dei casi a detta delle maestre riescono a mantenere una calma e un’attenzione che poche altre attività extrascolastiche hanno la fortuna di vantare. Ecco, bellissimo vero? Ora invece provate a immaginarvi la stessa scena ma con una piccola differenza, il 90% dei bambini presenti in casa convive quotidianamente con: 20 mucche, 6 tori, 3 asini, 47 galline, 4 cavalli, 9 pecore, innumerevoli maiali, alcuni unicorni e dulcis in fundo, tra i 3 e 12 cani, quasi tutti ovviamente cani da lavoro. Siete riusciti a immaginare il risultato? Proprio così, inizialmente ai bambini non importava nulla dei cani, o almeno così sembrava. Per loro infatti un cane non era niente di che, se non quello che era per i loro genitori, uno strumento di lavoro.

Se questo inizialmente può sembrare brutto a sentirsi, la realtà dei fatti è che tutti i cani di quei bambini conducevano quello che era lo stile di vita perfetto per loro e per i loro padroni, e faceva si che in realtà i bambini stessi portassero già un rispetto smisurato verso i loro compagni a quattro zampe. Bisogna capire di che tipo di rispetto parliamo, parliamo di un rispetto tra pari, proprio perchè per loro era normale considerare i loro cani parte della famiglia, e lo facevano come si fa in un branco dove ognuno ha il proprio compito, il che è molto diverso da quello che fanno coloro che considerano loro pari il cane di famiglia mettendo un cappottino ad un hakita in centro a Torino, ad esempio.

La scelta vincente è stata quella più banale come spesso poi succede con quelle fasce d’età, il gioco. Dai loro racconti infatti era emerso che nonostante molti dei loro cani lavorassero e che quasi tutti avessero a disposizione infiniti ettari di boschi, praticamente nessuno di loro veniva fatto giocare o veniva portato a spasso al guinzaglio! Quindi gli abbiamo insegnato che il cane può essere anche divertente oltre che utile e che non serve un motivo in particolare per portare con se il proprio cane durante una passeggiata. Ancora una volta i bambini hanno capito in un attimo quello che cercavamo di trasmettergli e grazie alla naturalezza con cui già interagivano con Masha e Jerry sono riusciti a dar vita a momenti bellissimi che qualcuno di loro probabilmente ricorderà per anni.

La cornice di Coassolo come avrete potuto intuire ha facilitato e propriziato questi momenti, con lunghe passeggiate in paese dove tra un gioco e l’altro con i cani, i bambini non vedevevano l’ora di presantare i loro nuovi compagni pelosi ai loro amici negozianti.

Noi diciamo sempre che ogni progetto ci insegna qualcosa ed è assolutamente vero, ma possiamo dire che forse questa volta è ancora più vero che in altre, perchè quando un progetto all’inizio sembra difficile e poi capisci che l’arma vincente è la semplicità e che non sempre tutto è scontato, allora probabilmente si può dire che è stato un progetto vincente.

Parola di Masha e Jerry!

Andrea Colombo.