A Mochi

Il giorno della festa della donna se n’è andato uno degli esseri femminili tra i più grandi che abbia mai conosciuto.

Mochi è entrata nella mia vita per caso è stato il destino a scegliere per noi, poiché era l’ultima della cucciolata, invenduta perché esteticamente fuori dai canoni comuni, ma a mio figlio era stato promesso il cane e l’abbiamo presa, senza pensarci due volte.

Esternamente non aveva molto del Jack Russell Terrier, ma dentro era il concentrato di tutte le doti di questa razza: coraggiosa al limite dell’incoscienza, determinata da mettere a rischio la propria incolumità, arrogante e spocchiosa da essere soprannominata “la Regina”, ma anche intuitiva, imperturbabile, indipendente e responsabile.
Da anni pensavo di dedicarmi alla Pet Therapy e provarci con questo cane mi è sembrata la cosa più naturale del mondo.
Praticamente la nostra preparazione per poter iniziare a dedicarci a questa attività ha riguardato soltanto me, perché lei era già perfetta, nata per farlo.

Emanuela Borla Cart e Mochi

La nostra preparazione per poter iniziare a dedicarci agli Interventi Assistiti con gli animali praticamente ha riguardato soltanto me, perché lei era già perfetta, nata per farlo.

Un cane tendenzialmente schivo che evitava, nella vita di tutti i giorni, ogni genere di rapporto con ogni essere vivente, ma che diventava una perfetta professionista quando si trattava di fare attività con disabili, bambini, anziani, in ogni situazione, in ogni luogo; è sempre bastato uno sguardo per dirci reciprocamente: “Ok. Tranquille. Ce la faremo anche questa volta”.
Tra le sue doti, credo che la più incredibile sia sempre stata quella di “esserci”, essere sempre lì, senza bisogno di chiamarla, ma non perché fosse un cane che stava sempre appiccicato a me (ricordo il nervoso quando, chiamandola per salire in macchina, ci metteva cinque minuti ad arrivare perché doveva annusare ancora un po’ in giro), ma perché ha sempre saputo dove stare e come comportarsi; qualsiasi cosa io facessi bastava girare lo sguardo e lei era lì.

Sono stati tanti anni di vita quotidiana e di esperienze straordinarie che questo cane mi ha regalato e che nessun altro cane potrà mai eguagliare, perché il suo modo di affrontare la vita era esattamente uguale al mio: deciso, pronto ad ogni novità e in grado di assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
Con queste convinzioni, sapevamo che avremo potuto conquistare il mondo.

Adesso il vuoto che ha lasciato è enorme, perché non solo ho perso un componente della mia famiglia, ma anche una compagna di vita che, nonostante il suo caratteraccio, mi ha sempre seguita, anche quando riteneva assurde o inutili le nostre avventure.

Queste parole vogliono essere il ringraziamento ad un cane straordinario che ha attraversato la mia vita lasciando un vuoto incolmabile e che mi ha dato la possibilità di potermi dedicare agli Interventi Assistiti con gli Animali, sostenendomi e insegnandomi, attraverso il suo sguardo, che le differenze non esistono, esistono soltanto le differenze che noi vogliamo vedere.

Ciao Mochi.

Emanuela