Tutti pazzi per Chico

È da poco terminato il percorso di dieci incontri svolti alla residenza Richelmy e per me e Chico è stata la prima esperienza di IAA con gli anziani. Inizialmente ero un pò timorosa, sapevo che con i bambini Chico era a suo agio, e anch’io, ma quella era una situazione nuova per noi. Da subito Chico mi ha mostrato come la sua spontaneità e la sua naturale predisposizione alle coccole fossero apprezzate dagli utenti. Durante il percorso ha acquisito sempre più sicurezza e io con lui.

La cosa che più mi ha colpito è stato vedere come tra Chico e i pazienti si sia creata un’intensa relazione: la signora A. lo chiama “la mia Brigitte Bardot”, la signora A. lo prende sempre in giro e mi dice che devo metterlo a dieta, la signora G. lo ricopre di complimenti per il colore e la morbidezza del suo pelo e mi racconta di quanto fosse bella la sua “Lillina” e durante l’ultimo incontro, rivolgendosi a Chico, ha detto che aveva proprio voglia di vederlo e alla fine l’ha salutato dicendogli “ti voglio bene”.

La signora C. non parla ma ogni volta si diverte a fare piccoli giochetti prima di dargli il biscottino, la signora E. gli avvicina il viso per farsi dare i “bacini” che Chico non manca di dispensare, il signor D. aspetta che Chico si avvicini per affondare la sua mano delicata nel suo pelo e accarezzarlo con piccoli movimenti.

Penso che il mio compagno sia riuscito a portare momenti di spensieratezza e gioia ai signori della struttura, e loro hanno restituito altrettanto, soprattutto a me.

È stata un’esperienza positiva e arricchente per il nostro binomio e non vediamo l’ora di tornare.

Barbara Pica.