Ormai quasi cinque anni fa i genitori del mio migliore amico decisero di adottare una cucciola per la sua sorellina, affetta da una gravissima disabilità. Fu così che direttamente da Catania arrivò quella che già da piccola sembrava un pitbull in miniatura, ma che da subito dimostrò che la sua taglia non avrebbe certo condizionato il suo caratterino.
La bambina data la sua passione per “Masha e orso” e per via del fatto che quella era una delle pochissime parole che riusciva a scandire distintamente decise di chiamarla Masha. Chiunque sia stato costretto dai propri figli/nipoti ecc a guardarlo e conosca Masha a posteriori non può che confermare il fatto che quella bambina fece una scelta azzeccata, in quanto poi Masha si rivelò un terremoto di felicità, proprio come la protagonista del cartone.
Purtroppo meno di un mese dopo la bimba fu vittima di una grave crisi di salute e i medici non se la sentirono di escludere del tutto che il problema potesse essere proprio la piccola Masha, vuoi per allergie o vuoi per un eventuale stress dato dalla novità in casa.
A quel punto l’unica soluzione era provare a separe bambina e cane per un periodo di prova e fu chiesto a me se per caso potessi tenere la cucciola a casa mia.

Dovevano essere solo una decina di giorni, ma vi assicuro che quando presi in braccio quello scricciolo in qualche modo seppi immediatamente che era il mio cane.
Oggi, dopo anni, posso dire che per ora quello è stato probabilmente il giorno più fortunato della mia vita.
Il destino poi volle che la bambina non abbia avuto altre crisi nel periodo senza Masha, che l’altro mio cane la accettasse nonostante il suo caratteraccio e che per fortuna in quel periodo io stessi iniziando il mio percorso nella cinofilia. Il risultato di tutte queste congiunzioni astrali è che oggi Masha invece di aiutare quella bambina(che comunque vede regolarmente e adora) ne aiuta decine di tutte le età.
In fondo si può dire che probabilmente ovunque fosse finita il destino di Masha fosse già scritto: portare un sorriso!
Andrea.